Il mondo estetico di Anna Caser è una serie di visioni a metà via tra l’onirico e il reale, tra l’immaginazione e la verità della natura, tra il calore delle emozioni spontanee e la lettura di codici già noti. Nel simbolismo iconico delle sue opere, che traccia elementi di grande enfasi inatmosfere colorate e variopinte spesso giocose e altre volte romantiche, si declinano gli aspetti più notie didascalici della nostradelicataintimità, in un’enfasi di sensazioni morbide e aggraziate daatmosfere esplicitee di profonda suggestione che ci richiamano ai valori di amore,equilibrio e spiritualità,e all’osservazionedi unanatura-tradotta dalla Caser-con grande freschezza gestuale e con vivaci assonanze cromatiche.Vengono in mentecosìdi primo impattole ricerche nord europee dell’immediato dopoguerravolte alla scoperta di nuove e necessarie emozioni, dopo gli orrori bellici e sociali, che parlassero di Amore verso il Creato e di Libertà, e così le spontaneità degli artisti del gruppo Kobra;o le rappresentazioni fresche e di sintesi di quel naturalismo straordinario e rivoluzionario già noto ancor prima del secondo conflitto mondiale nelle Accademie Berlinesidi Kandinskye di Paul Klee, ma è altresìriconducibile-la nostra artista-alle figure di quella poetica orientale che riteneva che la rappresentazione del mondo doveva essere cosi leggera e fresca in quanto scevra da ogni archetipo razionale e spesso illogico che l’Uomo ha instaurato,nel susseguirsi delle epoche e nell’ultimomillennio,nel rapporto con la natura.Un’artista, pertanto la Caser,che si muove sulla punta di schemi e segni equilibratie giocosi, in atmosfere apparentemente leggere e gioviali perché nulla deve compromettersinel gioco della vita, in quel gioco potremmo aggiungere che ci guida in tenera età alla scoperta del mondo e che invece con la crescita, l’evoluzione-si dice-dell’etàeil raggiungimento della maturità inesorabilmente perdiamo per diventare sistemici ed ulterioriingranaggi diun mondo omologato, spesso annichilito o addiritturaspazzaturache tutto inghiotte,che tutto invade.Con Anna Caser,accompagnati dal suo gesto iconico, ci rimettiamo quindi in gioco nell’incessantedialogo fra l’uomo e tutto ciò che lo circonda. E lo facciamo attraverso il linguaggio dell’immagine e la capacità di poter sognare per ritrovare, fra gli equilibri delle cose e degli elementi, quel lontano punto di partenzadiquella naturache alberga in ognuno di noi ma cheabbiamo ormai perduto.Mi piace cosìpensare allanostraartista come un’entità medianica che raccoglie le figure e gli elementi di quel che “E’”per distribuirle al mondocon un linguaggioartisticofrescoe spontaneo affinchési possa condividere,nello spirito di un rinnovato naturalismo estetico,la bellezza della vita.
Vittorio Spampinato Ca’ la Ghironda –Modern Art Museum