2019
Il mondo estetico di Anna Caser è una serie di visioni a metà via tra l’onirico e il reale, tra l’immaginazione e la verità della natura, tra il calore delle emozioni spontanee e la lettura di codici già noti....
VITTORIO SPAMPINATO Ca’ la Ghironda – Modern Art Museum
2008
Anche nei recentissimi lavori in cui entrano per la prima volta le tecniche digitali e l’ elaborazione al computer accanto alle tecniche pittoriche tradizionali, la fantasia conquista facilmente il potere di mettere in sintonia con il mondo la capacità visionaria dell’artista. In effetti, si respira un’aria di libertà che c’è sempre stata, ma anche sicuramente legata all’ espressione pittorica, subiva alcuni condizionamenti ( e rallentamenti) inevitabili. …
VALERIO DEHO
2007
Ma il valore di Caser sta soprattutto nel sublime incantamento che la sua arte sa comunicare. Il senso di una realtà sospesa fra la meraviglia, lo smarrimento, l’ironia, il mistero del suo manifestarsi. C’è sempre qualche cosa che non si esaurisce nella suggestione dell’immagine proposta, ma che propaga vibrazioni in altri contenitori mentali, verso spazi inaspettati. Dietro vi crescono ombre e nostalgie, stupori, paure, felicità, sogni. Tutto è metafora della vita che in fondo è solo una metamorfosi di trame, un giro di carte fecondo.
VERA MENEGUZZO, testo del catalogo "METAMORFOSI DELLE TRAME"
2005
Ancora oggi, questa pittura vive di tutto quello che è il senso dell’esistere comune con le forze universali, quindi con la simpatia verso le cose, con la simpatia verso un albero, verso un fiore, tutto è vivente, tutto è qualcosa che in qualche modo può entrare in un rapporto sentimentale, emozionale con noi.
Si accendono ora di misura i blu profondi delle sue marine liguri, i cupi splendori (gli ossimori come astrazione concreta si addicono a Anna) si rompono sui rossi fiammeggianti delle ferite e delle passioni, si affiancano alle ocre e ai bruni della terra bruciata, ai verdi e ai viola dei campi. …
DINO FORMAGGIO, testo del libro “ DODICI FAVOLE DI ESOPO INTERPRETATE DA ANNA CASERr” edito da stamperia valdonega 100 esemplari numerati e firmati
2003
...E' come se Anna Caser stesse grattando via un sogno per arrivare al suo significato, producendo una mappa psichica mentre procede. Non si preoccupa di rappresentare le forme fisiche di ciò che vede passarle davanti agli occhi perché sa che queste sono incontinuo divenire. Piuttosto preferisce rappresentarle attraverso dei segni. Un volto viene espresso da una mezza luna con due punti per gli occhi,....
MARGARET HAWKINS , testo del catalogo “TIME AND DREAMS ON MY HANDS”
2003
...Per Anna Caser (come per Klee, del resto) nulla è più decisivo per il vivere e fare arte - e più fisicamente concreto - nella loro cosiddetta “castrazione”, che il fiorire sulla terra delle immagini e dei sogni delle evanescenti figure del proprio incontrollabile inconscio.
Ciò non toglie che al visitatore di una Mostra, così validamente compenetrata dalla migliore cultura estetica e artistica contemporanea, possa valere il superamento di un impatto solamente degustativo di qualche piacevolezza visiva, prima di averne assorbito o rubato qualche segreto dei richiami che all’artista salgono dai fondi del proprio inconscio, quando s’intreccia coi ricordi dei “vissuti” del
DINO FORMAGGIO , testo del catalogo “TIME AND DREAMS ON MY HANDS”
2001
L’artista è questo: è colui che – come Anna possiede o cerca di possedere, e all’inizio possiede, le chiavi roventi della magia (diceva Faust), ma il mago sperimenta – fatto consapevole - che con la magia non si riesce a trasformare le immagini, i simboli in realtà, che è impossibile il salto dall’immagine alla cosa reale che tu tocchi con mano e la vivi con il corpo. Quella è la realtà, ma non è quella che si incontra se non passando attraverso il regno delle Madri, cioè il regno delle forme originarie delle essenze delle cose. Ebbene, guardate questi quadri: io vi vedo tutto un mondo di immagini del regno delle Madri, immagini che sono immagini della formazione, non delle
DINO FORMAGGIO, Circolo della Rosa (trascrizione dal nastro di presentazione improvvisata per la mostra “Alberini e fantasmi”)
2000
La felicità del manufatto, come se l'artista, artigiana perfetta, fosse stata capace di emancipare imbastiture e suture, senza mai lasciare nulla all'intentato dell’immaginario. Tutte le notazioni di questa favolista sono definitive, perentorie, atte a comunicare tutto il racconto, tutto il romanzo dello stupore: la figura longilinea, sagomata nei corpi come di parallelepipedi da cui spuntano gamba e piedi filiformi; le teste di mezze lune, di semi sfere beccheggianti, bucate nei connotati soltanto da due fori vicinissimi, che attraversano col loro sguardo quell'aria turchina; lo spazio che si tesse di una serie di reticoli profondamente sensibili, con lontananti prospettive architetto
MARCELLO VENTUROLI, testo del catalogo “LA SPLENDIDA SOLITUDINE NELLA CASER DEL 2000"
1997
“Astrazione concreta” viene a consistere in una positiva liberazione nella pittura di nuove strutture formali nelle quali viene celebrata una raggiunta estrema purezza dell’immagine e della sua interiore rete di “spazialità temporalizzate” dei mondi sensibili. Quindi, la nascita di una interiore poesia che sorge ogni volta daccapo come ordine strutturale sul caos dei sentimenti. Per cui, quando Anna nella sua attenta vivacità culturale si imbatte nelle più avanzate ipotesi della nuova scienza, studia e tesaurizza le proposte delle ormai così definite “scienze del caos”…
DINO FORMAGGIO, testo del catalogo “ L’ASTRAZIONE CONCRETA”
1997
la Caser ha fatto la corsa da sola, in testa, per conto suo, non ha mai seguito questa o quella scuola, non ha mai avuto per così dire un vestito altrui da indossare, da sola muoveva in estrema tensione e semplicità insieme verso la costruzione delle forme come nascevano dentro di lei. In questo senso la sua pittura mantiene valori, per così dire interni della vita interiore, si direbbero mitici…
DINO FORMAGGIO, Intervento galleria Joannart Vicenza 18 aprile 1997
1995
la pittura dell’artista veronese è avanzata attraverso grandi esperienze culturali, sempre per vie di interiori e congeniali coerenze costruttive, mai per collegamenti esterni con supporti di gruppi o di mode. La pittura, per lei, è un patto intimo, segreto, con tutta intera la propria sensitività e la propria cultura sempre in via di arricchimento. Partita da lontano, certe stesure rotte di spazialità neo-cubiste dei primi anni Settanta - dove nulla v’è di un trasporto di schematismi formali presi a prestito, ma sempre un atto di creazione interiore di una sensibilità vibrante insieme all’immagine che nasce - si ordina e si completa liberandosi fuori dai fatti reali e continuand
DINO FORMAGGIO, testo del catalogo “ NUOVI MONDI SENSIBILI E IMMAGINATIVI IN ANNA CASER"
1991
Il procedimento è dall’astrazione alla narrazione, attraverso una serie di approfondimenti, quasi a trovare personaggi ed azione dentro un humus tutto dell’avanguardia storica… Il periodo romano di Anna Caser è di clima, s’è detto, postcubista, più sintetico che analitico, un’astrazione tonale, timbrica di rado, che si articola con un minimo di favola e trova levatura e qualità in raffinate monocromie sui rossi aranci. La sua è un’eredità del Museo, non soltanto della scuola di Parigi, ma anche delle atmosfere della scuola romana…
MARCELLO VENTUROLI, testo del catalogo “ ANNA CASER TRA PASSATO E FUTURO”